L'ho già scritto: il lago di Como conserva dei gioielli di rara bellezza e fascino che l'intero mondo ci invidia e che tutte le persone vorrebbero ammirare con in propri occhi almeno una volta nella vita. E le attrattive sono talmente meravigliose da spingere me e la mia famiglia a visitarle, e rivisitarle, anno dopo anno. Perché ogni momento è diverso dal precedente e nessuna giornata è uguale, né per via degli occhi di chi la guarda e ancor meno per il sole, il vento, la pioggia, il caldo e il freddo, sempre differenti di stagione in stagione. L'umore si modifica, i pensieri di ognuno si evolvono e capita che la stessa cosa venga apprezzata con maggiore o minore intensità.
Vicolo a Varenna |
Ci sono però dei luoghi che suscitano in noi sempre gioia e ammirazione. E' il caso di Varenna.
Così in una tiepida giornata di fine agosto cediamo alla tentazione di rivedere questo borgo sul ramo lecchese del lago di Como, a metà strada tra Lecco e Colico. In un vecchio post ho utilizzato delle frasi per descriverlo nelle quali mi ritrovo ancora oggi, sebbene con noi ci siano in più un bimbo, Leonardo, e un cane, Kira.
"Il tratto più romantico di Varenna inizia dall'imbarcadero dove partono i traghetti per l'elegante Menaggio e la lunga penisola Bellagio. Da qui si prosegue sulla passerella pedonale, agganciata alla roccia dura e a sbalzo sull'acqua, raggiungendo il piccolo porticciolo dove qualche barchetta attende paziente di prendere il largo. Case dai caldi colori pastello si specchiano sulla superficie increspata del lago e di tanto in tanto schiudono le mura per consentire a qualche instancabile turista d'inerpicarsi tra le ripide e strette scalinate che nascondono graziose botteghe d'artigianato. Guardare tutto ciò è un incanto e rasserena il cuore."
Vi presento Varenna in due scatti
Al termine meridionale dell'agglomerato di case si dischiude la perla di Varenna, ovvero Villa Monastero. Con la sua Casa Museo e lo stretto e lunghissimo giardino botanico disteso per quasi due chilometri lungo la sponda, regala un paio d'ore di piacevolissima passeggiata e di scoperta culturale.
Stavolta avendo con noi la nostra cagnolina non possiamo accedere agli interni del palazzo, che comunque già conosciamo e consigliamo di vedere anche ai meno fanatici di arte, se non altro per il ricco passato racchiuso in quest'angolo lariano. La dimora infatti come appare oggi risale agli ultimi anni dell'ottocento, ma è il frutto di una storia lunga nove secoli. Nasce da un monastero cistercense femminile del XII secolo e nelle epoche successive passa di famiglia in famiglia e si arricchisce di reperti per merito della sua posizione strategica, crocevia per il turismo e il commercio. Nel 1939 gli ultimi proprietari la regalano al demanio pubblico e grazie a quel gesto i turisti possono addentrarsi nelle 14 sale arredate con oggetti e mobili originali, accedendo all'atrio e salendo lo scalone, per poi curiosare nelle camere, le sale e i salottino fino al bagno.
La Casa Museo è incorniciata da un meraviglioso giardino botanico che ospita centinaia di specie botaniche particolari, tra cui molti esemplari provenienti dall'Africa e dalle Americhe che qui trovano l'habitat ideale con un clima mite nei mesi invernali.
Leonardo e Kira hanno scorrazzato sui sentieri all'ombra di statue, palme e cipressi, annusato aiuole fiorite ed entusiasmandosi di fronte agli zampilli delle fontane, in un'oasi di natura e silenzio dove le acque brillanti del lago di Como faranno da sfondo a ogni dolce ricordo di questa giornata.
Vi presento Villa Monastero...
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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