sabato 15 dicembre 2018

Al Castello della Manta

A circa un'ora di macchina da Alba verso ovest sorge austera un'antica fortezza. Non ci sono alte torri, mura merlate o decorazioni esterne e nulla lascia immaginare cosa, di bello, possa conservare l'interno. Documenti ne testimoniano la presenza già nel 1227 sull'omonima collina dietro cui si staglia indomito il Monviso. Un viale zigzagante fra i castani conduce al terrazzo prativo ombreggiato dai pini su cui si affaccia l'ingresso al CASTELLO DELLA MANTA e dal quale poi si accede alla chiesa, le scuderie, la cascina e la cinta muraria.   




Il maniero si compone di tre palazzi realizzati in epoche consecutive, dagli inizi del 1400 alla fine del 1500, dai diversi capostipiti della ricca famiglia Saluzzo della Manta. Con l'estinzione del casato al termine del XVIII secolo si trasformò in ospedale per le truppe austro-sabaude, venne quindi acquistato, restaurato e infine donato al FAI (Fondo Ambiente Italiano) nel 1983 dai proprietari dell'epoca.
La visita inizia dalla corte alla quale si accede attraverso un portone ad arco acuto. Qui comincia il labirinto delle cantine e degli stretti passaggi che conducono al cucinone dalla volta a botta e l'immenso camino.


Il cucinone con l'immenso camino

Tutte le sale successive sono degne di nota, compresi gli scaloni di accesso al piano nobile fra cui quello cinquecentesco che sfoggia delle colonne in marmo. Non passa inosservato il Vestibolo dal bel soffitto a cassettoni dipinti, il motto Leit (guida) disegnato sulle pareti e il quadro con la 'Madonna del latte'. 


Il Vestibolo
L'adiacente Salone baronale dal soffitto anch'esso ligneo è un tripudio di affreschi. Si osservano 'i nove Prodi e le nove Eroine' con rappresentati per i Prodi tre eroi pagani, tre ebrei e tre cristiani, mentre per le Eroine figure mitologiche o della storia antica. Una parete della stanza è dedicata alla Crocifissione e un'altra, a mio parere la più entusiasmante, alla 'fontana della Giovinezza'. Secondo la leggenda le sue acque possiedono il potere di ringiovanire, difendere dalle malattie e ridare la bellezza e la verginità alle signore.


La fontana della Giovinezza

Una delizia per gli occhi sono pure i dipinti del grande Salone delle Grottesche, qui concentrati sulla volta a padiglione incorniciata da un fregio con decorazioni in stucco. Nella parte centrale compare il rapimento del profeta Elia sopra un carro infuocato, affiancato da due ovali. In uno di questi è raffigurato il globo sul quale sono abbozzate le Americhe e l'Antartide, fatto molto strano visto che gli affreschi furono realizzati in un periodo precedente alla loro scoperta. Davvero belle anche le immagini di antiche rovine alternate a  quelle di palazzi rinascimentali. 
Pregevole la Galleria di collegamento fra il salone e gli appartamenti privati di Michele Antonio Saluzzo, inondata dalla luce proveniente dalle grandi finestre che esalta la bellezza della volta affrescata.



Il Salone delle Grottesche

Affreschi della volta a padiglione
La Galleria



Di certo dal Castello della Manta non si esce delusi, ma come noi soddisfatti per aver scoperto un prezioso frammento del patrimonio artistico-storico-culturale del territorio italiano.

Tratto dal diario 'Fuga d'autunno nelle Langhe' pubblicato dalla rivista online Turisti per caso. Se volete leggere per intero il mio diario di viaggio dedicato alla bella vacanza tra i vini e i meravigliosi colori autunnali delle Langhe, sconfinando fino al Castello della Manta, a Cuneo e al Santuario di Vicoforte, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': http://turistipercaso.it/langhe/78175/fuga-dautunno-nelle-langhe.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 

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