lunedì 25 marzo 2019

Le meraviglie dell'Alhambra di Granada

Finalmente è arrivato il giorno, da tanto tempo agognato, in cui esploreremo la magnifica Alhambra di Granada.
Questo Patrimonio UNESCO si formò nel corso dei secoli a partire dall'Alcazaba, ovvero un recinto fortificato con funzioni militari all'interno di una cittadina, esistente già nel IX secolo, e senza mai svilupparsi secondo un asse ben preciso. Raggiunse il massimo splendore alcuni secoli dopo con i regni di Yusuf I e del figlio Muhammad V, e man mano vennero inglobati e uniti fra loro palazzi e giardini.


L'Alhambra vista dal quartiere Albaicin
La storia narra di Berberi nordafricani comandati da arabi che invasero la penisola spagnola, conquistandola, dando inizio alla fase di maggior splendore dell'islam andaluso. A seguito della sconfitta del califfato agli inizi del 1200 dall'unione tra castigliani, crociati, navarri e aragonesi, ci furono anni di instabilità, sino alla creazione del regno di Granada nel 1246 da parte di Muhammad ibn al-Ahmar ibn Nasr. Questi ebbe la saggezza di stringere un patto con i cristiani aristocratici e, dopo la prima fase di consolidamento del regno durante la quale venne completata la fortezza dell'Alcazaba, seguì un periodo di splendore. Era il 1300 e i forti influssi islamizzanti dettero vita ai meravigliosi Palazzi Nasridi, e vennero conclusi il Partal e il Generalife. Il destino non risparmiò la decadenza della dinastia, avvenuta nel XV secolo con la sconfitta nel 1492 da parte dei re cattolici Ferdinando e Isabella. In seguito per l'Alhambra si aprì l'epoca cristiana con la costruzione del Palazzo Carlo V, l'Alcazaba venne unita al resto del complesso colmando il burrone ed edificando una piazza, la Moschea Maggiore diventò la Chiesa di Santa Maria e si edificò un convento di francescani. Tuttavia i successivi periodi di guerre unitamente allo spostamento dell'interesse verso il nuovo continente segnarono di nuovo il futuro dell'Alhambra che fu abbandonata e dimenticata fino al XIX secolo, quando il romanticismo sensibilizzò gli animi di alcuni uomini per le bellezze del monumento.
Ciò che si visita oggi si può suddividere essenzialmente in quattro parti: l'Alcazaba, il Palazzo Carlo V, i Palazzi Nasridi e il Generalife.
L'Alcazaba è, come accennato prima, il nucleo originario del complesso e appare come una fortezza medievale. Merita salire in cima alle torri, in particolare quella della Vela, per ammirare il panorama sulla città sottostante, vedere il candore del quartiere Albaicin sulla collina di fronte, e abbracciare con la vista la grandezza del complesso in cui ci si trova.


L'Alcazaba vista dalla Torre della Vela
Il vicino Palazzo Carlo V in stile rinascimentale appare come un quadrato monumentale, dalle linee pulite e imponenti, e incarna la volontà dei re cattolici di demolire l'eredità mussulmana. Al proprio interno si apre un cortile circolare con doppio colonnato e ospita il Museo delle Belle Arti, visitabile in dieci minuti. Non è infatti l'attrattiva dell'Alhambra.


Il cortile del Palazzo Carlo V
Il Generalife è un tripudio di acqua, piante e fiori, ben integrato nei bianchi edifici. A dir la verità sembra che i palazzi si siano dovuti adattare alla natura e alla sfavillio delle fontane, e non il viceversa. Per arrivarci si superano l'auditorium e i lunghi giardini bassi sorvegliati dai cipressi. I regnanti lo utilizzavano come un rifugio dalla stressante vita di corte, con la comodità di non essere troppo distanti dalla stessa, nel caso fossero comparse delle urgenze da dover gestire. Qui si respiravano pace e serenità, e appena se ne varca la soglia si viene investiti dalla stessa sensazione di benessere vissuta dagli antichi abitanti. I sensi possono rilassarsi e sembra davvero di essere distanti da tutto e da tutti. I bassi padiglioni abbracciano i cortili dove gli zampilli d'acqua si combinano alle siepi e ai fiori, dando vita a meravigliosi parchi in stile ispano-musulmano. I portici e le colonne alleggeriscono e arieggiano l'intero complesso e, mentre si sale, la vista sull'Alhambra si apre maestosa. I gradini della scala dell'acqua affiancati dallo scorrere del vitale elemento conducono alla loggia romantica, punto più alto della visita, dal quale poi comincia la discesa verso l'uscita e al ritorno alla vita reale.


I Palazzi del Generalife sorvegliano dall'alto l'Alhambra
Palazzi Nasridi sono la perla dell'Alhambra. Chiamati casa Reale Antica, comprendono tre nuclei, Mexuar, Comares, Leoni, e possono rappresentare di per sé il motivo di un viaggio a Granada. Gli ingressi (massimo 6000 al giorno) sono regolamentati dall'orario scelto in fase di prenotazione che non è possibile variare, perciò consiglio di esse puntuali altrimenti si rischia di non accedervi. 
I Palazzi esprimono l'apice dell'espressione mudejar. Le colonne che sostengono le arcate finemente decorate sono talmente sottili da dare l'impressione di doversi spezzare, ma è proprio la loro finezza a regalare la percezione di leggerezza dello spazio. L'acqua anche qui è presente ovunque, rappresenta l'ospitalità e incarna l'elemento d'origine della vita. Secondo il Corano infatti il Paradiso è 'un giardino attraverso il quale scorrono ruscelli'. Le decorazioni in gesso e marmo sono di una raffinatezza incredibile. I disegni si ripetono all'infinito, volendo raffigurare in tal modo uno spazio riempito dall'eternità, inoltre i particolari sono curati in uguale misura per non sopraffarsi a vicenda. E' l'insieme quello che conta e non il singolo pezzo. Vedrete moltissimi mocarabes, ovvero gli elemento decorativi di varie forme e dimensioni che pendono dall'alto, imitando le stalattiti. Sono intrisi di significato simbolico religioso in quanto Maometto, in un episodio particolare del Corano, riuscì a salvarsi dai nemici rifugiandosi nella grotta di Hira, piena di tali formazioni calcaree. Infine la disposizione delle stanze cela uno studio approfondito della luce al fine di ricevere più sole d'inverno rispetto all'estate. 


Le sottili colonne dei Palazzi Nasridi sostengono mirabili decorazioni che sembrano fluttuare nell'aria
Fra le varie parti della residenza il Patio de los Arrayanes (cortile dei mirti), Salone degli Ambasciatori e il Cortile dei leoni sono a mio parere le parti che raggiungono lo splendore estremo. Hanno la capacità di commuovere ed entusiasmare allo stesso tempo, e di far materializzare davanti ai nostri occhi principi e ancelle grazie al loro impatto emozionale e visivo. Nel primo ambiente l'acqua è utilizzata come specchio, nella vasca centrale infatti si riflette la sagoma del palazzo che fluttua tra le increspature della superficie, impalpabile eppure così reale. Un tale utilizzo dell'acqua verrà ripetuto molti anni dopo nella costruzione del famosissimo Taj Mahal in India. 


Cortile dei Mirti
Le finestre si affacciano sui giardini interni





















Nel cortile dei leoni
Se a un certo punto della visita penserete di non poter ammirare qualcosa che superi in bellezza e leggiadria le sale appena attraversate, verrete smentiti entrando nel Salone degli Ambasciatori, nucleo del potere nasride. Qui dominano i mosaici e il colore dorato, e i vetri colorati riempiono di una luce fantastica lo spazio. Il soffitto poi è un capolavoro di artigianato con i suoi 8017 pezzi di legno di cedro incastrati fra loro. Centro dell'abitazione privata del Sultano è invece il Cortile dei leoni con la fontana sorretta dalle statue,12 per la precisione, di questo felino. Una selva di colonne circonda lo spazio centrale, creando la sensazione di trovarsi in una foresta incantata. 
Come avrete capito dalle descrizioni, visitare l'Alhambra è un'esperienza unica, pazzesca e inimitabile che ognuno di noi una volta nella vita dovrebbe potersi concedere.


Alcuni scatti degli splendidi interni






Tratto dal mio racconto di viaggio 'Granada e Siviglia: perle andalusededicato alle due meravigliose città dell'Andalusia, nel sud della Spagna, e pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero cliccate sul link: https://turistipercaso.it/andalusia/80376/granada-e-siviglia-perle-andaluse.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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