domenica 22 dicembre 2019

Al Muse di Trento

Il MUSE, è il museo delle scienze di Trento inaugurato nel 2013 sulle ceneri del museo tridentino di scienze naturali e che, aggiungo io, ha sostituito egregiamente. La sua struttura moderna in vetro e acciaio pare germogliare dal prato che lo circonda e contrasta, senza stonare, con l'attiguo Palazzo delle Albere, l'antica fortezza del XVI secolo ancora oggi protetta da un fossato. I due stili architettonici opposti convivono l'uno di fianco all'altro regalando un colpo d'occhio potente e invitano il turista a esplorarli.  
Noi iniziamo dal Muse. 


Il complesso museale sorge a sud di Trento, accanto al nuovo quartiere residenziale progettato dal celebre studio Renzo Piano building workshop, del quale vi parlerò più avanti. I parcheggi del Muse sono pochi e costosi, 2 euro all'ora, perciò meglio andare alla ricerca di un posto gratuito nel piazzale Sanseverino, accanto allo stadio, o nell'area Montebaldo. Entrambi distano 500 metri ma il primo, quello dove abbiamo parcheggiato noi e più vicino al centro storico, consente un sosta di due ore. Inconveniente ovviabile ricordandosi di uscire temporaneamente dal museo per aggiornare il disco orario. 
Il costo del biglietto intero è di 11 euro, gratuito per bambini fino a 6 anni o in alternativa 14 se accompagnati da un adulto, prenotabile anche on-line con l'aggiunto di 1,5 euro di prevendita. Durante la settimana non si creano file alle casse ma se prevedete di andarci durante le festività vi consiglio vivamente di acquistare il ticket su internet visto che stiamo parlando di un'attrazione che in cinque anni ha oltrepassato i 3 milioni di visitatori. L'orario di apertura è dalle 10 alle 18, prolungato alle 19 nei week end, chiuso il lunedì. Per qualsiasi informazione consultate il sito internet: https://www.muse.it/it/Pagine/default.aspx .
Entrando nella hall alta e spaziosa si respira la modernità e le pareti in vetro abbattono le barriere visive e creano subito un contatto con ciò che ci si accinge a visitare, oltre che sul mondo esterno. 

Veduta notturna del Muse
Il museo si dispone su sei piani, più la terrazza panoramica, organizzati attorno a uno spazio verticale vuoto in cui trovano posto esemplari di fauna locale e non, sistemati su supporti talmente esili che sembrano lievitare in aria. Uccelli e animali  scrutano i visitatori con la loro straordinaria espressività, amplificata dal fatto di non essere rinchiusi in una teca come avviene invece nella maggior parte delle altre esposizioni. Questo è possibile grazie a una tecnica moderna di preparazione e conservazione degli stessi che durante i primi mesi di apertura del Muse consentiva addirittura di accarezzarli. Ora non è più possibile per via dell'elevato afflusso di visitatori, non preventivato, che causerebbe il danneggiamento permanente degli esemplari. 


Lo spazio innovativo del Muse






Tutte le sezioni sono presentate in maniera innovativa e la loro disposizione ne facilita l'esplorazione. Le più interessanti per noi sono state quella dedicata ai ghiacciai con una parete di ghiaccio tattile, la mostra sulla missione Apollo 11 con cui il 20 luglio del 1969 l'uomo posò il piede sulla luna, le impressionanti sculture in legno iperrealistiche dell'artista tedesco Rebetez e l'immancabile serra tropicale. Se avete figli al di sotto dei cinque anni merita pure il Maxi Ooh! Con un piccolo sovrapprezzo di 2 euro si accede scalzi a uno spazio rilassante e tranquillo dove all'interno di tre sfere bianche si sperimentano esperienze sensoriali diverse. Bisogna interagire con lo spazio però. Se non ci si muove non accade nulla, se invece si tocca, si canta, si balla le installazioni si attivano. La tecnologia comunica con l'essere umano in modo divertente ed educativo e al nostro Leonardo questa esperienza è piaciuta moltissimo. Come pure la  vicina zona della scienza traslata in giochi interattivi. Qui sperimentare assieme, bambini e genitori, si trasforma in un momento di gioia e complicità. 


Sculture iperrealistiche in legno dell'artista tedesco Rebetez
Il recente QUARTIERE DELLE ALBERE, al quale ho accennato nelle righe precedenti, è stato inaugurato nel 2013 assieme al Muse e rappresenta una nuova concezione di città. Gli architetti di Renzo Piano hanno creato degli edifici dalle linee moderne ed ecosostenibili che si integrano perfettamente con il paesaggio alpino circostante. Sono riusciti a riqualificare l'area del vecchio stabilimento Michelin, abbandonato dal 1999, creando uno spazio dall'alta qualità di vita dove gli appartamenti si affacciano su viali lastricati e pedonali, vivacizzati da alberi, canali d'acqua e ponticelli. Caffè, negozi, ristorantini, panificio e pasticceria animano il piano terra delle abitazioni, sulla piazza si affaccia la biblioteca universitaria e ci sono persino un hotel quattro stelle della catena NH e il ristorante Old Wild West. Il tutto lambisce un immenso parco pubblico con giochi per bambini e prati sconfinati. 


Scorcio del futuristico Quartiere delle Albere
Sembrerebbe un eden moderno e in parte lo è, tanto da suscitare in noi la voglia di trasferirci lì. Tuttavia un'inchiesta giornalistica ha portato alla luce le difficoltà del quartiere di formare una sua piena identità e autonomia per via, ad esempio, dei disagi legati alla scarsità di parcheggi pubblici nelle vicinanze e a quella di autobus urbani, alla mancanza di un supermercato, alla vicinanza della ferrovia e alla presenza ingombrante del Monte Bondone, barriera naturale contro un soleggiamento adeguato. Molti degli appartamenti sono rimasti invenduti per via del loro costo elevato, sostenibile al solo ceto medio-alto della popolazione che però, in una città come Trento di nemmeno 120000 abitanti, è risicato.
In conclusione, se abitarci non è idilliaco come appare, il trascorrerci un po' di tempo lo è sicuramente.


Il Palazzo delle Albere visto dai piani alti del Muse
Dalle concezioni futuristiche di Renzo Piano ci spostiamo nella vicina fortezza rinascimentale a cui il quartiere deve il suo nome.
Il PALAZZO DELLE ALBERE appare austero e robusto, con le torri ai quattro angoli a rafforzarne la struttura a base quadrata. Solo le tante finestre assieme agli archi e alle colonne dell'ingresso principale alleggeriscono le facciate. Gli interni ben ristrutturati conservano ancora una parte degli affreschi e le stanze, fino al 23 febbraio 2020, ospitano l'interessantissima mostra 'il mondo di Leonardo'. L'ingresso libero e l'orario di apertura continuato dalle 10 alle 18, prolungato nei fine settimana alle 19, elimina ogni scusa per non visitarla se vi trovate a Trento. 
Noi siamo rimasti affascinati dai modelli in legno delle macchine studiate dal genio toscano. Come la bombarda multipla, la macchina da guerra dotata di cannoni disposti a raggiera e perciò in grado di colpire in ogni direzione, la cordatrice a tre fili capace di intrecciare le corde sfruttando il lavoro di una sola persona, la filettatrice, congegno per la realizzazione delle viti. E poi il grande organo continuo e i modellini di barche, il Codice Atlantico e il Codice del Volo in versione digitale e integralmente consultabile. Gli studi sul volo e l'esemplare di tandem volante. Per celebrare in modo adeguato i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci non manca neppure l'approfondimento sul suo lato artistico con i dipinti interattivi: l'Ultima Cena, la Dama con l'ermellino e la Gioconda. 
Assieme al nostro di Leonardo, quello di tre anni scalmanato, è stato divertente e istruttivo utilizzare i touch screen per ricostruire in modo virtuale e 3d i macchinari esposti, così come ridipingere i quadri celebri in tutto il mondo.

Tratto dal mio diario 'In Trentino fra mercatini, musei e castelli', dedicato al viaggio prenatalizio a Trento (Muse e centro storico), alla fortezza di Avio e al 'Natale nei palazzi barocchi' di Ala. Se volete leggere per intero il racconto, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': https://turistipercaso.it/trentino/81512/in-trentino-fra-mercatini-musei-e-castelli.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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