giovedì 2 gennaio 2020

Vedute dal Castello di Avio

Un sole caldo e un cielo limpido accompagnano la visita al CASTELLO DI AVIO (sito internet: https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-di-avio), sistemato sopra uno sperone di roccia addossato alla montagna e dal quale si ha un'ottima visuale sulla Vallagarina. 




Questo è uno dei motivi che hanno convinto gli antichi romani a costruire qui una prima fortificazione in legno, a protezione della linea transalpina contro gli attacchi dei nemici. Nel medioevo, fra l'XI e il XII secolo la struttura viene riedificata con robuste pietre, ampliata, si edificano il Mastio, ovvero la grossa torre principale, e delle robuste mura intorno a esso. Cento-duecento anni dopo spuntano il Palazzo Signorile, a una quota inferiore rispetto al mastio, e una seconda cinta muraria più ampia che ingloba gran parte della collina rocciosa. Trasformato in feudo, poi sottoposto al controllo di Venezia e nel 1815 dell'impero Austriaco, si deve attendere la fine della Grande Guerra per riaverlo in Italia e il 1977 per essere donato al FAI (Fondo Ambiente Italiano) dall'allora proprietario. 



Cenni storici a parte, il castello di Avio si staglia sopra il fondovalle ed essendo ben visibile dall'autostrada del Brennero funge da biglietto da visita della regione Trentino, per chi proviene da Verona. Man mano che ci si avvicina la sua imponenza aumenta. Spunta al di sopra del borgo di Sabbionara e dei filari di viti. Per arrivarci bisogna attraversare a piedi le vie strette del paese e proseguire lungo un viale acciottolato in salita fino alla Torre aperta, ai piedi della quale si accede al maniero. Non si può raggiungerlo in auto, bisogna parcheggiare nei posteggio del cimitero e fare una passeggiata di circa  venti minuti. In alternativa è possibile usufruire della navetta gratuita ma in tal caso si deve lasciare la macchina in un'area ben segnalata dai volontari, lungo la strada provinciale sp90. Durante il periodo invernale il complesso resta chiuso e riaperto solo in qualche week end antecedente il Natale, perciò meglio consultare il sito internet prima di pianificarne la visita onde evitare spiacevoli sorprese.  
Oltrepassata la Torre Aperta, così chiamata per la mancanza di uno dei quattro lati al fine complicare la vita al nemico che avrebbe faticato a proteggerla in caso l'avesse conquistata, ci si trova protetti dalle mura meno antiche. Un bookshop dove acquistare i biglietti e il ristoro si trovano all'inizio della visita. 


Veduta della Torre Aperta e sulla Vallagarina
Il sentiero prosegue con pendenze significative, all'ombra di un pergolato, fino alla Casa delle Guardie. Sulle pareti campeggiano ancora degli affreschi databili fra il 1315 e il 1360. Li osserviamo senza poterci soffermare troppo perché l'interesse di nostro figlio è calamitato da uno gnomo di pezza di nome Gnut, mascotte dei due bravi cantastorie che in questo periodo, due volte al giorno, affascinano i bambini con le loro storie. 


Dalla Torre Aperta si vedono la Casa delle Guardie (sulla sinistra) e la cinta muraria meno antica
Ci spostiamo ancora più su, fin dentro la prima cerchia muraria che delimita la cima del colle. Seguiamo le voci delle persone e il suono di una fisarmonica per trovare le casette natalizie disposte nei due cortili ai piedi della grossa torre. Le bancarelle proseguono al piano superiore del Palazzo Baronale, tra i dipinti e il grande camino. Una breve pausa per curiosare fra gli oggetti esposti e poi una scalinata in pietra ci guida fin dentro il Mastio. Altri gradini installati durante i lavori di restauro consentono di arrivare alla stanza dell'Amore per ammirare quel che rimane degli affreschi eseguiti sulle pareti e il soffitto a volta. Oltre non è consentito andare. 


Il Mastio si innalza dietro il Palazzo Baronale
E' tempo di lasciare il castello, prima però è d'obbligo contemplare gli splendidi panorami attraverso le finestre aperte nelle pareti spesse del torrione. Allungate il collo e spiate verso il basso, poi soffermatevi a pensare che la stessa posizione veniva tenuta già dall'anno mille dai primi signori del castello: emozionante.

Tratto dal mio diario 'In Trentino fra mercatini, musei e castelli', dedicato al viaggio prenatalizio a Trento (Muse e centro storico), alla fortezza di Avio e al 'Natale nei palazzi barocchi' di Ala. Se volete leggere per intero il racconto, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': https://turistipercaso.it/trentino/81512/in-trentino-fra-mercatini-musei-e-castelli.html


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.  

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