martedì 25 luglio 2023

Le Dolomiti di Molveno

Tratto dal mio racconto 'Andalo e Molveno, perle trentine'dedicato ai tre giorni di scoperta delle Dolomiti orientali del Parco Naturale Adamello Brenta, pubblicato sulla nota rivista online 'Turisti per caso'. Se volete leggerlo per intero e collezionare consigli pratici, cliccate sul link: https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/queste-due-perle-del-trentino-ti-faranno-conoscere-il-lato-piu-bello-della-montagna.html

Come accade ogni volta che ci si appresta a esplorare un posto nuovo, veniamo animati da una vivace curiosità alla partenza della cabinovia Molveno-Pradel, nel villaggio di Molveno (in provincia di Trento) e facente parte del Parco naturale Adamello Brenta. 
L'area di sosta dell'impianto è di dimensione ridotte e la sosta è costosa, 15 euro al giorno come nel resto del paese, perciò ripercorriamo a ritroso la strada in auto per qualche centinaio di metri, trovando una piazzola sterrata libera, poco oltre la fine del marciapiede. 
Adesso siamo pronti per salire alla quota di 1400 metri dell'Altopiano di Pradel. Qui ci fermiamo giusto il tempo di un panino con vista panoramica sul fondovalle occupato dalle acque azzurro intenso del lago di Molveno. L'idea è di esplorare l'area al ritorno, quindi montiamo sulla seggiovia biposto per il rifugio Montanara, molto utilizzata dagli amanti del downhill. La salita lenta e all'aria aperto svela pian piano il paesaggio meraviglioso godibile dal ristoro, collocato sui fianchi di un cucuzzolo prativo e circondato dalla pineta. Così mentre nostro figlio si diverte nel parco giochi, noi sorseggiamo un caffè incantandoci di fronte ai picchi dolomitici dalle tipiche sfumature grigio chiaro e alla vicina parete verticale del Croz dell'Altissimo sul cui apice a 2339 metri spicca la croce bianca.
E' difficile staccare gli occhi da una bellezza così immensa e immacolata. Se esistesse il paradiso potrebbe assumere queste sembianze. 

Sulla seggiovia verso il rifugio Montanara

Veduta sui picchi dolomitici dal rifugio Montanara

Imbocchiamo il sentiero numero 340B (non transitabile con bici e passeggini) che si inoltre nel bosco fitto in direzione di un secondo rifugio con il nome omonimo alla cima. Il tracciato è anche detto delle grotte e in effetti attraversa un segmento di rocce friabili segnate da alcune cavità. Vista la presenza di alcuni tratti un poco esposti e stretti bisogna prestare particolare attenzione ai bambini, e comunque non lo consiglierei al di sotto dei 6 anni. Pure perché il ristoro Croz dell'Altissimo è collegato alla stazione di monte della cabinovia da un trail di un'ora più adatto a loro, il 340. E' proprio con quello che ci colleghiamo a metà del nostro percorso e fra saliscendi, passerelle in legno, brevi gallerie scavate nella pietra, arriviamo a destinazione dopo 1h 15 minuti, nel profondo della val delle Seghe. E' un obbligo piacevole sedersi a uno dei tavoli esterni sorseggiando una bibita fresca e puntando il naso all'insù per ammirare le cattedrali di roccia. I cartelli indicano altre mete fra le quali la bocchetta di Tuckett ancora innevata e battuta da coloro che vogliono 'scollinare' nella parte occidentale del parco, quella con i rifugi Tuckett e Quintino Sella nel comprensorio di Madonna di Campiglio-Pinzolo, vivamente consigliati per gli scenari.

Sul sentiero in direzione del rifugio Croz dell'Altissimo



Come promesso a nostro figlio Leonardo, una volta tornati alla cabinovia lo lasciamo scorrazzare nell'area prativa attrezzata con giochi e sdraio fisse, e arrampicarsi all'interno del grande scoiattolo Sciury costruito con assi di legno e mascotte del luogo. Insieme esploriamo il sentiero didattico intitolato al simpatico animaletto, intervallato da statue in legno, balconi panoramici e pannelli educativi, poi facciamo correre la biglia di legno prelevata al distributore al costo di 2 euro nelle tre lunghe piste. C'è pure il parco avventura Forest park al quale però noi non accediamo, preferendo sfruttare tutte le possibilità di svago e relax gratuite (o quasi) offerte dall'altopiano. E ritardiamo fino all'ultimo minuto la discesa a valle per godere fino in fondo della giornata stupenda regalataci ancora una volta dalla montagna.

Veduta sul lago di Molveno dal sentiero di Sciury

Immagini dell'Altopiano di Pradel







Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 


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