L'inverno ci spinge a salutare le Alpi Retiche e Orobie valtellinesi per avventurarci in nuove passeggiate un poco più a sud. Ci troviamo nella provincia di Lecco, resa famosa dalle frasi di Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi: 'Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi...'.
Oggi non siamo qui per goderci lo specchio lacustre tanto amato dai turisti soprattutto d'estate, quando ci si può tuffare per divertirsi e trarne refrigerio, bensì per salire la prima porzione del monte Cornizzolo, fino alla Basilica di San Pietro al Monte.
La partenza è sita nel paese di Civate, dipanato ai piedi e sui fianchi della montagna. I parcheggi più prossimi all'attacco della stradina asfaltata interdetta al traffico che conduce al Santuario sono davvero pochi, e i fine settimana a pagamento. Trovare un posto libero durante i weekends è davvero difficile, perciò bisogna ripiegare su quelli antistanti al complesso scolastico, pure quelli non gratuiti sebbene lontani.
Archiviata questa prima nota dolente, si comincia la camminata della durata di un'ora scarsa, tempo medio indicativo dipendente dal proprio allenamento, e subito attrae il panorama sul lago di Annone, suggestivo soprattutto dal primo belvedere attrezzato con panchine. E se venite assaliti da un languorino ci si può rifocillare nel vicino Crotto del Capraio, prima di salutare il paese e inoltrarsi nei boschi, seguendo le indicazioni per l'edificio religioso.
I sentieri che si intersecano sono parecchi ma è impossibile sbagliare direzione, basta seguire la mulattiera che si inerpica alternando brevi pianori a lunghi tratti ripidi, talvolta cadenzati da gradinate. Grazie ai cartelli esplicativi scopriamo la presenza delle 'Casote', un tipo di architettura rurale risalente al XIX secolo, adibito a deposito per glia attrezzi e, più in quota, a rifugio in caso di maltempo e riparo per la notte. Inoltre sono molto interessanti le spiegazioni sulle varie sezioni di San Pietro al Monte, la cui apertura è garantita nei fini settimana dai volontari.
Immagini della mulattiera che conduce alla Basilica di San Petro al Monte
Una casota...'abitata' dagli animali del bosco... |
Come accennato prima, l'area è un incrocio di tracciati che disegnano un labirinto nei boschi tra baite e 'casote', torrenti e rifugi, pratoni e falesie, fino alla croce del Cornizzolo, a 1246 metri di quota, i monti Rai, Prasanto e Moregallo, e i Corni di Canzo a 1373 metri di altitudine. La Basilica invece si erge a circa 650 metri di altitudine e compare al centro di un ampio spazio prativo abbracciato dagli alberi di castagno.
Il viandante è accolto dall'arco d'accesso all'area, protetta da mura in sasso, su cui è riportato il motto benedettino 'ora et labora', prega e lavora. Poi al termine di un selciato e ai piedi dello scalone si trova al cospetto dell'Oratorio di San Benedetto, posizionato ai piedi di uno scalone composto da trenta gradini in cima al quale si spalanca il portico. A quel punto gli occhi possono scrutare la vallata attraverso le bifore del loggiato semicircolare, oppure osservare il portale sopra cui è raffigurato Cristo che sulla destra consegna a San Pietro le chiavi del potere spirituale e a sinistra il libro delle parole a San Paolo.
Esterno della Basilica |
Scalone che inizia dall'Oratorio di San Benedetto, e veduta sul lago di Annone |
Scultura in legno nel giardino della Basilico di San Pietro al Monte |
Gli splendidi affreschi delle volte d'ingresso e di una cappella laterale
Il bassorilievo del grifo |
Il bassorilievo della chimera |
Oltre i banchi su cui accomodarsi compare il ciborio, una piccola struttura architettonica sostenuta da colonne e posta sopra l'altare. Infine vi è la cripta, lo spazio sotterraneo cadenzato da 9 colonnine in granito fra le quali trova posto un secondo piccolo altare.
La navata centrale con il ciborio sullo sfondo |
Camminando nel complesso si è invasi da un'aurea di misticismo e da quel senso di calma e serenità che solo certi luoghi sono in grado di regalare. Per questi motivi non smetteremo mai di scoprirli e amarli, nella speranza di allenare gli occhi e il cuore di nostro figlio a tanta bellezza e semplicità d'animo.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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