In un freddo pomeriggio invernale capitiamo a Imbersago, un paese della provincia di Lecco immerso nel verde collinare della Brianza lecchese, per scoprire ancora una volta il genio di Leonardo Da Vinci, la grandezza di Papa Giovanni XXIII e il Santuario celato in un bosco di castagni.
Si comincia dalle rive del fiume Adda che qui assumono la forma di un piccolo canyon verdeggiante animato da anatre e oche per nulla spaventate da persone e biciclette che procedono sulla pista ciclabile che collega il lago di Como ai Navigli. Esperienza sportiva a parte, la peculiarità del luogo è la presenza di un traghetto, tutt'oggi funzionante da marzo a ottobre, progettato dal grande Leonardo Da Vinci. Nel famoso Codice Atlantico, l'opera più completa di disegni e manoscritti dello scienziato di origine toscana vissuto durante il Rinascimento e ora custodita nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, Da Vinci disegnò nel 1513 questo marchingegno fluviale grazie al quale si poteva attraversare l'Adda da una sponda all'altra. Due imbarcazioni sormontate e fissate assieme da una piattaforma, il timone e un bastone per staccarsi dalla riva: trattasi dell'ultimo degli esemplari presenti lungo le anse del fiume lombardo, sopravvissuto all'incedere del tempo e alla distruzione dell'uomo. Un tempo erano posizionati nelle zone di collegamento più importanti dal punto di vista degli scambi commerciali e incontri fra le persone. Ora come cinquecento anni fa, il movimento del traghetto è assicurato dalla forza dell'acqua per mezzo di un cilindro scorrevole sul cavo di acciaio teso fra le due sponde.
Il Traghetto di Leonardo a Imbersago |
Ritratto del genio Da Vinci e disegni del luogo risalenti 'al 700-'900 |
In sua memoria il comune di Imbersago ha apposto una targa.
Papa Giovanni XXIII è celebrato pure con una statua al Santuario della Madonna del Bosco, nostra prossima meta e distante meno di due chilometri. Per raggiungerlo rinunciate all'auto, perché sebbene sia possibile parcheggiare nelle piazzole laterali all'ingresso è sicuramente meglio salire la lunga, doppia scalinata incastonata nel fianco ripido del colle. Si incontrano le sculture della Madonna, della Sacra Famiglia, di Papa Giovanni XXIII e soprattutto alle proprie spalle si schiude la vista sul territorio ondulato circostante ricoperto di prati e boschi e sulle Prealpi lombarde in lontananza.
Immagini della salita al Santuario della Madonna del Bosco
La fede è una questione personale, a volte si perde per poi ritrovarla oppure la si abbandona del tutto, ma a prescindere da questo il luogo merito di essere visitato.
L'angolo più caratteristico è la Cappella del Miracolo, un ambiente raccolto dall'atmosfera mistica, costruito nel punto in cui il 9 maggio 1671 a tre giovani pastori intenti a pascolare le pecore apparve Maria sulla sommità di un albero di castagno. Ai suoi piedi era fiorito un riccio di castagne e i pastorelli si stupirono di vederle in quella stagione. Poco dopo avvenne il miracolo della liberazione di un bimbo dalle fauci un lupo dopo che la madre invocò l'intervento della Madonna che le apparve seduta sopra una nuvola con Gesù sulle ginocchia e due angeli ai lati: le scene rappresentate nella Cappella.
La Cappella del Miracolo
Al culmine delle scalinate si giunge al piazzale dove sorge il Santuario, esternamente dalle linee semplici e pulite, l'interno di dimensioni contenute eppure ricco di decorazioni.
La visita termina seguendo il selciato della via Crucis immerso nei boschi che conduce alle tre croci poste appena sotto l'apice della collina. Il panorama è coperto dai tronchi degli alberi, in compenso se come noi avrete un po' di fortuna potrete godervi lo spettacolo degli scoiattoli che si rincorrono saltando da un ramo all'altro.
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
Nessun commento:
Posta un commento