Nel 2012 in un delizioso borgo della media Valle Camonica, in provincia di Bresca, si svolgeva la rievocazione storica della Via Crucis, o Santa Crus. Dodici anni dopo, nella settimana da domenica 26 maggio a domenica 2 giugno, la stessa celebrazione ha animato i vicoli di CERVENO, richiamando migliaia di visitatori, testate giornalistiche e televisioni. Un evento che a prescindere dal carattere religioso ha trasformato l'intero paese in un museo a cielo aperto nel quale ciascuno degli abitanti ha donato il proprio il contributo. Sono comparse ghirlande di rami di abete e fiori di carta crespa, e nelle fontane ninfee realizzate a mano, i portoni delle case si sono spalancati svelando antiche corti interne e cantine ancora oggi utilizzate per la conservazione di formaggi e soprattutto di vini, una produzione ancora ampiamente praticata. E infatti l'immagine di un verde brillante dei filari distesi ai margini di Cerveno e ai piedi del monte Concarena è di certo distintiva del luogo.
Per raggiungere il borgo decidiamo di parcheggiare nel vicino paese di Ono San Pietro e di proseguire a piedi su via per Cerveno. Una volta lasciate alle spalle le abitazioni di Ono, in prossimità di un ponticello, imbocchiamo sulla destra la strada sterrata in salita all'ombra dei boschi e che alla scuola di equitazione Little Ranch diviene una pista ciclopedonale. Così in circa mezz'ora si giunge alla Casa Museo, un edificio di fine 1500 recentemente ristrutturato, all'estremità settentrionale di Cerveno. Purtroppo al nostro arrivo la troviamo chiuso, ma nello spazio coperto antistante ammiriamo un raro esemplare di torchio a leva orizzontale, in uso fino alla prima metà del '900 per la torchiatura delle vinacce. Per ricostruirlo sono stati utilizzati i pezzi originali del 1638.
Torchio a Leva Orizzontale |
Da qui inizia la scoperta dell'incantevole villaggio di Cerveno, un museo di storia all'aperto dove le vite degli abitanti di un tempo si incrociano lungo i vicoli, le vecchie cucine e gli orti. E' semplice immaginare un contadino impegnato a coltivare l'orto, una massaia intenta a riempire secchi d'acqua gelida alla fontane, dei bambini giocare a nascondino nel labirinto di anfratti e portoni.
Per la Santa Crus il borgo è addobbato a festa ed è possibile visitare alcune antiche abitazioni private accompagnati dai proprietari. E' il caso di un artista locale che con orgoglio ci guida su scalinate e corti interne, ed esibisce le sue creazioni realizzate con il filo di ferro. Poi scopriamo una miriade di produttori locali con i loro banchetti carichi di miele, dolci, salumi, formaggi, marmellate, manufatti in legno o statuine, sistemati nei cortili e in quelle che un tempo erano le stalle e le cucine al piano terra delle case. Di uno in particolare, 'Artigiano di Candele', veniamo colpiti dai piccoli modelli in cera d'api, e nostro figlio Leonardo ovviamente non perde l'occasione di acquistare una candela profumata con le sembianze di un fantasma.
Cerveno, il borgo degli artisti e, per l'occasione, degli artigiani
Alcune creazioni di 'Artigiano di Candele'
Torniamo in ambito religioso visitando il complesso Parrocchiale composto dalla chiesetta della Madonna del Carmine, dal bel soffitto a crociera affrescato, la chiesa dedicata a San Martino di Tours e il Santuario della via Crucis che custodisce le 198 statue a grandezza naturale in legno e stucco, per la maggior parte create dallo sculture Beniamino Simoni, rappresentanti la salita di Gesù al Calvario. La rievocazione della Santa Crus inizia proprio da qui, per poi attraversare l'intero paese dove sono allestite le diverse stazioni, e concludersi con l'interpretazione della Crocifissione, tra i prati in prossimità del cimitero. E' interpretata dalla popolazione di Cerveno, per l'occasione vestita con i costumi ispirati alle opere di Beniamino Simoni, e il periodo in cui si volge non è quello della Settimana Santa ma è legato alla festa della 'Invenzione della Croce' o meglio 'Ritrovamento' nel mese di maggio.
E' un evento davvero importante e l'afflusso di persone è talmente elevato che per assistere all'interpretazione di alcune delle stazioni bisogna giungere sul posto con quasi due ore di anticipo, e comunque l'accesso a certe aree viene bloccato con ampio anticipo dagli addetti alla sicurezza. Noi ci 'accontentiamo' di veder sfilare il corteo lungo i vicoli meno gettonati, e vi assicuro che fascino e carico emotivo non mancano, elementi essenziali per portarci a casa dei ricordi esclusivi di questa giornata in Valle Camonica.
Le immagini della via Crucis
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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