In questo post vi porto tra l'alto lago d'iseo e la Valle Camonica, in Lombardia, per scoprire due luoghi adatti allo svago dell'intera famiglia e ideali per unire attività fisica, conoscenza, sperimentazione e divertimento.
Il primo è il SANTUARIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA, eretto sulla cima del Monte Cala, un cucuzzolo solitario composto da picchi di rocce verticali e una fitta vegetazione. Lo si raggiunge con una camminata di circa un'ora e superando un dislivello di 350 metri, partendo dal paese di Lovere (provincia di Bergamo), uno dei borghi più belli d'Italia, disteso sulle rive del lago d'Iseo. Con un po' di buona sorte potreste trovare parcheggio in Piazzale Bonomelli o nell'area di sosta limitrofa (entrambi gratuiti), all'uscita della galleria di via Martinoli. Se come noi invece certe fortune non capitano mai, consiglio di parcheggiare (al costo di cinquanta centesimo l'ora) un poco più alto, nei pressi dell'oratorio Santa Bartolomea e Santa Vincenza.
A piedi, dopo una breve rampa asfaltata si svolta a sinistra su via Golgi e quindi si seguono le indicazione per il sentiero del Santuario, una mulattiera dalle pendenze severe che abbandona subito il centro abitato per addentrarsi nei boschi di latifoglie. Il primo tratto fino in località Carassone, a 426 metri di altitudine, presenta un fondo sconnesso e un ambiente poco attrattivo. Poi, dopo la fontanella nella contrada, il tracciato continua all'ombra di querce e castani, diviene più largo, ben tenuto e alterna la pianura a segmenti arcigni, specialmente nell'ultimo strappo.
La fatica e il sudore sono ripagati all'arrivo dalla vista ampia e profonda verso la Valle Camonica, il lago d'iseo, il borgo sottostante di Lovere, la val Borlezza e la val Cavallina con il suo lago d'Endine (alla cui incantevole semplicità ho dedicato un post).
Vedute, in ordine di presentazione, verso il lago d'Iseo,
la Valle Camonica e la Val Cavallina
Il Santuario di San Giovanni Battista sorge nel mezzo del cucuzzolo, scelto per la sua posizione strategica come luogo da occupare ai fini della sorveglianza del territorio fin dal XIII, quando venne eretta una prima roccaforte della quale non rimane quasi nulla. L'edificio religioso risale al XVII secolo, sebbene l'aspetto attuale è merito del lavoro di restauro compiuto dagli alpini tra il 1964 e il 1967, in seguito a un lungo periodo di degrado. La chiesetta è affiancata dal rifugio omonimo e l'esterno è estremamente semplice, segnato dagli agenti atmosferici e il trascorrere del tempo, così come l'interno, con qualche statua e dipinto, ma purtroppo trascurato. Le cappelle sulle roccette retrostanti completano la destinazione religiosa del colle, e tutt'intorno sono sistemati tavoli e panchine su cui riposare e rifocillarsi, godendosi il sole e le belle vedute.
Due scatti del Santuario di San Giovanni Battista
Di pomeriggio ci spostiamo nella bassa Valle Camonica e più precisamente nella cittadina di Boario Terme, famosa per il centro termale immerso in un parco lussureggiante. Ma non sono le acque calde ricche di proprietà depurative a interessarci, bensì l'ARCHEOPARK.
Varcandone l'ingresso, dopo aver acquistato il biglietto in loco (oppure on line) e fotografato il cartello con l'elenco delle attività gratuite e a pagamento, si viene sbalzati indietro nel tempo di oltre 10000 anni. Il colore predominante è il verde: degli alberi, dell'erba, e del lago nel quale si riflettono, e subito si è pervasi dalla voglia di esplorare, un po' come fecero le popolazioni padane, alpine e gli antichi abitanti Camuni.
Incantevole veduta dell'Archeopark e di due dei suoi abitanti |
Le zone da scoprire sono moltissime, al pari delle attività proposte, e nostro figlio Leonardo ovviamente le vuole sperimentare tutte. In tal modo le ore nel parco trascorrono fin troppo velocemente alternando le esperienze assistite da personale disponibile e preparto al girovagare in autonomia. C'è pure la possibilità di partecipare gratuitamente alla visita guidata di circa 75 minuti, di certo stimolante, e che noi per mancanza di tempo seguiamo solo in parte. Poi ci mettiamo alla prova con il tiro con l'arco e attraversiamo il lago su una zattera il cui movimento è azionato tirando la grossa fune.
La roccia all'interno della quale si sviluppa la Grotta con dipinti e graffiti
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Davvero coinvolgenti per i bambini sono i LABORATORI da svolgere con il contributo di due euro ciascuno, al termine dei quali è possibile portare a casa il prodotto realizzato allo stesso modo degli antichi abitanti. Si comincia con quello dedicato alla modellazione dell'argilla, per poi passare alla lavorazione del rame e quindi del pane, schiacciando il mais con un sasso per ottenere la farina da impastare con acqua e cuocere sul fuoco. Infine con un euro si sale su una piroga e si pagaia tra le acque placide dello specchio lacustre.
In autonomia vaghiamo tra il parco giochi e il labirinto tracciato con massi posti a terra a comporre cerchi concentrici, attraversiamo la grotta abitata per migliaia di anni e abbellita con pitture e graffiti, spiamo nelle casupole della fattoria neolitica e osserviamo gli animali del parco.
Molto fascinose sono le capanna protese sull'acqua del villaggio palafitticolo, quindi si risale la collina fino all'agglomerato fortificato detto castelliere le cui capanne si compongono di tronchi incastrati uno nell'altro, e i più piccoli potranno dondolare tenendosi alle corde del basso ponte tibetano.
In conclusione, la visita all'Archeopark è unica, originale, coinvolgente, attiva e stimolante, mai monotona, curiosa, e soprattutto si svolge all'aria aperta tra prati e boschi: l'ambientazione ideale per rilassare la mente degli adulti e lasciar sfogare l'energia dei bambini.
Il villaggio palafitticolo del parco |
Dipinti e graffiti nella Grotta del parco |
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.
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