venerdì 21 giugno 2024

Tenerife isola magnifica


Spinti dal desiderio di un clima mite e stabile per la prima vacanza estiva scegliamo TENERIFE, la maggiore per estensione e numero di abitanti delle Canarie. Questo arcipelago spagnolo si compone di sette isole di origine vulcanica emerse dall'Oceano Atlantico di fronte alle coste africane del Marocco, nacque probabilmente 300 milioni di anni fa e intorno a esso aleggia il mistero di Atlantide, sprofondata nelle acque impetuose dell'Atlantico e che si narra facesse parte proprio delle Canarie. Studi archeologici confermano la presenza di popolazioni chiamate Guanches fin dal 200 a.C., nel 1400 normanni e spagnoli lo colonizzarono ed è a partire dal 1492, anno della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, che assunse un'importanza storico-politica grazie ai navigatori, i quali lo utilizzarono come ultimo scalo prima di affrontare l'oceano. Dal 1982 è una regione autonoma della Spagna, mentre la valenza turistica la si deve al generale Franco, trasferito qui dal governo spagnolo nel 1936 per timori di un colpo di stato, che negli anni '60 grazie al diffondersi dell'aereo come mezzo di trasporto diede il via all'enorme industria del turismo, fortuna e per certi aspetti sventura dell'arcipelago. Infatti pure noi italiani conosciamo bene gli effetti di un overtourism indisciplinato e fuori controllo.

Tramonto sull'oceano Atlantico a Tenerife

Ma torniamo al nostro viaggio di una sola settimana a Tenerife, brevissimo eppure sufficiente per farci innamorare del clima, le attività all'aria aperta, il giusto compromesso tra svago, relax e un modo di esistere meno stressante, 'più alla giornata' e dal motto 'vivi e lascia vivere'. La fascia meridionale dell'isola è baciata dal sole, di certo la più temperata, costruita e offre una grandissima scelta di strutture e servizi ricettivi, mentre la zona settentrionale presenta una maggiore piovosità, vegetazione rigogliosa e una minore offerta d'accoglienza.  
Atterriamo con un volo easyJet all'aeroporto di Tenerife Sur, o Aeropuerto Internacional Reina Sofia, il principale e posizionato a sud, il secondo si trova invece a nord, vicino alla capitale Santa Cruz. Con l'autobus n°50 e pochi euro di spesa raggiungiamo in circa 30 minuti la fermata Zentral Center a Playa de Las Américas, da dove 750 metri di camminata ci conducono al Parque Santiago IV Official. L'hotel tre stelle fa parte del complesso Parque Santiago che occupa un intero quartiere e comprende piscine, giardini tropicali, bar, ristoranti e supermercati, parchi giochi, un minigolf le cui buche si susseguono tra magnifici cactus e piante grasse, piscine, palestre e centri commerciali con negozi, boutique e agenzie turistiche. 

Vista su giardino e oceano dal nostro appartamento a Parque Santiago IV

Divertimento al Minigolf Santiago



Alloggiamo nella torre circolare fronte oceano, in un bilocale al sesto piano silenzioso e recentemente ristrutturato, fornito di tutto il necessario per cucinare e soprattutto con una vista incredibile sull'immensità dell'Atlantico. 
Cenare in tranquillità sul terrazzo con quel panorama, il profumo del mare e il suono delle onde in sottofondo è un ricordo indimenticabile, così come il mattino tuffarsi nel buffet ricco e vario della colazione, immerso in un giardino tropicale nel vicino Parque Santiago III, raggiungibile con una piacevolissima passeggiata fronte oceano. Come accennato prima il clima secco e temperato nella parte meridionale dell'isola favorisce la creazione di parchi disseminati di palme, cespugli e alberi di fiori dai colori brillanti, piante grasse e svariati tipi di cactus: vero e proprio eden terrestre.  

Fiori e piante di Tenerife



Avendo sempre preparato la cena in appartamento non posso consigliarvi personalmente dei locali, ma degli amici ci avevano suggerito la vicina 'Piazzatta del Mar' a Los Cristianos, e la 'Taberna Marinera Agua Y Sal' in località Guìa de Isora, a 24 chilometri da Playa de Las Américas, raggiungibile in macchina. Poi a due passi da Parque Santiago IV notiamo il ristorante El Faro con live show il venerdì e il sabato sera, e il famosissimo Hard Rock Cafè adatto ai bambini e con tanta musica. In compenso ci abbuffiamo di alcuni alimenti tipici come il Chorizo, salsiccia di colore rosso per via dell'aggiunta di paprika, i Churros de Pescado, listine di pesce impanate e fritte, il Queso Majorero, formaggio di capra a pasta morbida e spalmabile sul pane oppure dura, e infine gli immancabili Bocadillos, baguettes dalla farcitura abbondante e varia a secondo dei gusti. I più classici sono riempiti con il Jamon serrano, prosciutto crudo spagnolo, con tonno, pomodori e peperoni freschi, pancetta e cipolle fritte, oppure uova o ancora frittura di pesce. In tal caso no c'è limite alla fantasia culinaria!
La sera per le strade delle località più gettonate di Tenerife non mancano certo l'animazione, i ritmi musicali e i profumi di tutte le cucine del mondo: la scelta è talmente vasta da mandare in confusione chi come noi mette piede sull'isola per la prima volta. 
Non ci si può lamentare nemmeno delle spiagge, la maggior parte libere e solo per una piccola porzione occupate da sdraio e ombrelloni degli stabilimenti balneari, che qui non sono mai inclusi nel pernottamento, tuttavia le cifre richieste sono davvero economiche rispetto all'Italia, per esempio  6/8 euro per un ombrellone e 12/15 euro se si aggiungono le sdraio. Inoltre in questo modo si è invogliati a cambiare ogni giorno e per farlo il mezzo migliore da utilizzare è l'automobile. Noi stavolta vi abbiamo rinunciato ma per il secondo viaggio a Tenerife la noleggeremo sicuramente. 

A Playa de Las Americas: surfisti in azione di primo mattino e passeggiata 
fronte oceano con il picco del Teide sullo sfondo 




Spostandoci a piedi o, per un giornata, con la bicicletta riservata da Mr. Bike che garantisce la consegna delle due ruote in hotel, scopriamo la costa da Los Cristianos con la sua spiaggia omonima non eccezionale, alle più graziose Playa de las Vistas e Playa del Camison di Las Americas. Dirigendosi a nord lungo Costa Adeje si incontra Playa de Troya, poi saltiamo Playa de El Bobo e la caletta vicina a Porto Colon per arrivare nella lunghissima e suggestiva Playa Fanabé e quindi giungere nella baia preferita da noi, quella con Playa del Duque e Playa el Beril. L'intero quartiere è nuovo, ricco, punteggiato di ville e hotel di lusso, le spiagge sono protette dalla roccia arenaria erosa da vento e acqua, ed esercitano su di noi un fascino particolare. La prima di sabbia dorata e più frequentata, la seconda, decisamente poco affollata e di sabbia nera, è quasi esclusivamente per noi, l'acqua è pulita, bassa e tranquilla, tenendo conto che si affaccia sull'Atlantico. Lungo la passeggiata fronte oceano spunta qualche chiringuito e si affacciano i giardini di alberghi esclusivi, l'atmosfera è molto meno caotica e commerciale rispetto a quella che si respira nei dintorni del nostro alloggio, vi è un maggiore ordine e silenzio, forse per questo la apprezziamo sebbene la sera sia piacevole vivere con nostro figlio di otto anni la mondanità e il caos di Las Americas.    

Playa del Duque e i suoi dintorni




E nel prossimo post dedicato a Tenerife vi porterò al Loro Parque, uno dei migliori giardini zoologici al mondo e particolarmente attento alla salvaguardia di animali e natura, e al Parco Nazionale del Teide, scoperto con un mezzo particolare...


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere. 


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