martedì 18 aprile 2023

Al Montecchio sud di Colico

Non giudicatemi monotona se scrivo ancora del lago di Como, ma questo fiordo incastonato nelle Alpi di Lombardia è ricco di gioielli ben noti al pubblico mondiale per le bellezze naturali, architettoniche e la presenza di star Hollywoodiane, ma pure di cantucci più selvaggi da esplorare a passo lento. E' questo il caso del Montecchio Sud in località Colico, un promontorio coperto di betulle, querce, ciliegi selvatici, castagni, cespugli di erica e agrifogli, allungato tra una striscia di pianura e il laghetto di Piona, e affacciato sulla porzione settentrionale dello specchio lacustre. 
A distanza di qualche mese abbiamo percorso i due tracciati possibili, entrambi facili, della durata di circa un'ora e trenta ciascuno, comprese le pause, e adatti ai bambini, seppure non percorribili con i passeggini. Ambedue sono estremamente gradevoli e hanno come punto di partenza la baia di Piona, romantica e suggestiva, almeno quando non si trasforma in un carnaio di corpi seminudi stesi al sole. Evitate quindi l'estate se volete risparmiarvi questo spettacolo, prediligendo l'autunno e l'inizio della primavera, i mesi perfetti per passeggiare e con la probabilità maggiore di trovare un parcheggio non troppo distante dalla baia. 

La pittoresca baia di Piona

Considerazioni a parte, entriamo nel vivo delle escursioni classificate dai CAI con il numero 8.
Per entrambe nel primo tratto pianeggiante si costeggia l'acqua, ammirando la penisola sulla riva opposta che disegna l'insenatura e ospita la pittoresca Abbazia di Piona, un luogo mistico di raccoglimento e preghiera immerso nella natura, alla quale ho dedicato il post al link:  http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2014/09/labbazia-di-piona.html .
Poi ci si inoltra in un saliscendi nel bosco che sbuca poco più avanti in una bella conca prativa con qualche casupola e ulivi. Pare di essere stati catapultati in un altra Nazione, in un altro tempo, e lo scorcio mi ricorda l'interno di alcune delle isolette svedesi dell'arcipelago di Stoccolma (sul blog: https://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2018/08/grinda-sandhamn-e-gallno-perle.html ). Piante di olive a parte, la tranquillità e quel senso di appartenenza alla natura sono gli stessi. 

Conca prativa con casupole e ulivi

Da qui in avanti il sentiero si inerpica su e giù tra le rocce del promontorio, all'ombra delle latifoglie, regalando scorci su baiette recondite e la sponda di fronte del lago percorsa dalla strada Regina. Poi ancora boschi, porzioni di sentiero pianeggiante, una piccola palude, aree di prato ben tenute e riservate alle attività scout. Camminare è un piacere per il fisico e per l'anima. 

Lungo i sentieri che attraversano il promontorio di Montecchio Sud

  





A un certo punto compare la segnaletica nei pressi di un incrocio. Girando a destra il percorso diviene più ripido per raggiungere la sommità del Montecchio Sud dov'è ancora visibile la colonna per l'aggiustamento del tiro dei cannoni installata nel 1914 in concomitanza con la costruzione del vicino Forte militare Lusardi sul Montecchio Nord. Dai sassoni sulla cima, rallegrati durante l'autunno dalla fioritura dei grossi cespugli d'erica, si gode di una vista ampia, a 360°, sull'imbocco della Valchiavenna e della Valtellina, il monte Legnone e il lago che continua verso Lecco e Bellagio. Una volta all'apice bisogna per forza scendere... costeggiando una proprietà con baitella che pare uscita da una favola di Andersen, e passeggiando senza fretta ci si ricongiunge al percorso dell'andata, non lontano dalla baia di Piona.

Scorci dalla sommità del Montecchio Sud




Proseguendo dritti all'incrocio invece comincia la discesa con un panorama parzialmente chiuso dalle punte degli alberi eppure fascinoso, che lascia intravedere le prime vette della Valchiavenna e la parte terminale del fiume Adda. Il sentiero termina ai piedi del promontorio su una stradina agricola di terra battuta da cui poi si sbuca sull'asfaltata, ma raramente trafficata, via dei Ciacc. Un'arteria di collegamento secondaria tra Piona e Colico, immersa tra i campi e l'erba verdissima, e frequentata soprattutto da pedoni, ciclisti e persone del posto. Da qui o si torna alla macchina oppure, in un tempo un poco più lungo, è possibile esplorare il lungo lago di Colico con sosta golosa in una delle gelaterie del paese. Che si scelga di accomodarsi a uno dei tantissimi tavolini nella piazza principale o si preferisca una panchina, crogiolarsi al sole gustando un gelato dopo una camminata è un must a cui noi non possiamo proprio rinunciare. 
 
Poi, le possibilità per trascorrere il resto della giornata sono innumerevoli, relax, trekking o buona cucina, qui c'è davvero l'imbarazzo della scelta: benvenuti sul lago di Como!

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il blog e condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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