L'Alta Valtellina è ancora una volta la meta di una splendida camminata estiva. L'afa della pianura ci spinge a trovare refrigerio tra le montagne che quest'anno, grazie alle piogge e alle nevicate abbondanti, sfoggiano una vegetazione rigogliosa sui pendii e ancora molta neve sulle cime.
Superato il bel paese di Bormio (se volete scoprirlo leggete i post ai link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2015/05/bellezze-di-valtellina-bormio.html e http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2016/10/a-bormio-col-monello.html) si sale lungo la strade statale 301 del Foscagno e Livigno per circa 18 chilometri, fino al paesello di Arnoga a 1850 metri. Lì su un tornante comincia la carrozzabile, stretta e tortuosa, per la VAL VIOLA e nulla lascia a immaginare cosa si nasconde al di là delle alte conifere.
Il transito sul tratto asfaltato della lunghezza totale di cinque chilometri che conduce a 2000 metri di altezza è a pagamento, 5 euro a veicolo, ed è regolamentato in base alla disponibilità dei parcheggi presenti. Una volta esauriti, il passaggio viene chiuso ed è possibile accedere alla vallata soltanto a piedi oppure usufruendo della navetta al costo di 3 euro, solo andata, e 5 euro andata e ritorno. Il trasporto è gratuito per cani e bambini. In tal caso si lascia l'auto nell'ampia area di sosta libera di fronte all'hotel Viola per poi raggiungere a piedi la partenza del bus, distante trecento metri circa.
Panorama all'inizio della passeggiata. Sulla sinistra si intravede l'alpe Dosdè |
Usufruire di questo servizio risulta comodo e rilassante. Non si è impegnati nella guida e ci si gode appieno il passaggio nella pineta, il cui sottobosco compatto e umido è inciso di fiumiciattoli.
Il canyon del fiume che attraversa la vallata |
La camminata di un'ora e venti che conduce al rifugio Viola a 2314 metri di altitudine comincia su uno sterrato dalle pendenze non impegnative e prosegue alternando tratti pianeggianti per superare 300 metri di dislivello.
Salendo la vallate, dapprima stretta e con vedute sulla sinistra verso la val Verva, il panorama comincia ad aprirsi. Il bel pianoro dell'alpe Dosdè, incorniciato da vette coperte di ghiacci, compare in lontananza come un'idilliaca oasi di pace. Più avanti la valle si schiude ancora di più e diventa dolce. Prati fioriti ospitano pozze e laghetti e sopra le zolle inzuppate di acque pascolano mucche e cavalli. Man mano che si prosegue la sagoma austera e rossiccia del rifugio Viola si staglia nel paesaggio verdeggiante. Non appare come una malga dai bei tetti spioventi in legno e le mura in sasso.
Panorama sull'altopiano della val Viola con, sullo sfondo il rifugio e il valico omonimi |
Il rifugio Viola conserva la struttura di vecchia caserma |
Qui si possono assaggiare le specialità locali ma noi preferiamo stendere il nostro tele accanto al fiume e gustarci il pranzo al sacco assieme a nostro figlio Leonardo di tre anni e a Kira, la setterina di casa.
La sosta rigenerante ci carica delle energie necessarie per raggiungere in mezz'ora di passeggiata il passo Viola a 2460 metri. Spingendosi poco oltre il valico il paesaggio offre delle vedute meravigliose sulla val di Campo, in Svizzera, che sale dalla località di Sfazù, lungo la carrozzabile del passo Bernina. Dall'alto è ben visibile il lago Viola, preludio di una serie di laghetti sparsi tra due ali di montagne. Noi li abbiamo scoperti durante un'escursione alla quale ho dedicato un dettagliato post, corredato da fotografie, al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2015/10/i-paesaggi-della-val-di-campo.html.
Salendo verso il passo Viola |
Vista sulla val di Campo in Svizzera dal passo Viola |
Le tonalità della natura sono meravigliose |
Noi amiamo queste sensazioni. Noi adoriamo la montagna.
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