Avevo bisogno di leggere frasi sulla natura e la montagna, di trovare parole che mi emozionassero, perché quando vengo travolta dalla necessità di scappare dalla società, il caos e l'essere umano in genere, il mio rifugio sicuro è questo. Non posso fare i bagagli e partire verso l'ignoto, ho doveri da rispettare, la responsabilità di una famiglia, e comunque seppure fossi libera, probabilmente, me ne mancherebbe il coraggio.
Allora risfoglio vecchi libri e cerco nel web. Ed ecco uscire due citazioni che rispecchiano il mio stato d'animo e mi ricordano un romanzo di Alexis Jenni intitolato 'Potevo diventare milionario ho scelto di essere vagabondo', incentrato sulla vita di John Muir. Nato in Scozia nel 1838 ed emigrato negli Stati Uniti da ragazzino, Muir veniva chiamato il camminatore solitario. Possedeva la mente brillante di un ingegnere e poi scelse di diventare naturalista e scrittore per passione. A lui dobbiamo le grandi battaglie per l'istituzione e la conservazione degli attuali grandi parchi nazionali statunitensi, fra cui il principale lo Yosemite Park, nelle cui vallate ha trascorso buona parte della propria vita. E' vissuto 150 anni fa eppure le sue frasi sono più che mai attuali.
John Muir scriveva: "migliaia di persone stanche, stressate e fin troppo 'civilizzate' stanno cominciando a capire che andare in montagna è tornare a casa e che la natura incontaminata non è un lusso ma una necessità" e "lo Yosemite Park è un luogo di riposo... Nessuno può sfuggire al suo fascino. La sua bellezza naturale pulisce e riscalda come un fuoco, e rimarrai per sempre in un posto come un albero".
Lo Yosemite ha incatenato il cuore anche mio e di mio marito. Attraversandolo in auto e a piedi abbiamo avvertito la grandezza eccelsa delle montagne, gli alberi, le cascate e gli animali. Ci siamo resi conto che il valore di un uomo si misura nella capacità di adattarsi e rispettare il mondo in cui vive, nell'affrontare la solitudine, nel compiere gesti che vadano a migliorare il luogo e le persone che lo circondano. Oggi queste virtù sono assai rare.
Per riassaporare certe sensazioni nella vita di tutti i giorni cerchiamo le montagne vicino a casa, in provincia di Sondrio, e oggi sperimentiamo la tranquillità pittoresca di Pianazzola, borgo montano e frazione della cittadina di Chiavenna ricca di bellezze tutte da scoprire nel post: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2016/04/i-tesori-della-valchiavenna.html.
Il villaggio con una manciata di residenti e animato d'estate da qualche turista è appollaiato su uno stretto balcone naturale circondato dai boschi, a 635 metri di altitudine. Per raggiungerlo in auto bisogna percorrere per poco meno di 5 chilometri la strada in lieve salita e zeppa di tornanti che parte dalla strada statale 37 per il Passo del Maloja. Noi però preferiamo salire a piedi (è possibile lasciare l'auto in uno dei parcheggi gratuiti sulla SS37), lungo uno dei diversi sentieri a gradoni che all'inizio attraversano vigneti e agglomerati di case recenti e poi s'immergono nei castagneti che custodiscono fontane, stalloni ed edifici antichi, taluni ristrutturati e alcuni ridotti a ruderi.
Immagini del tracciato che sale a Pianazzola, ripido, zigzagando nelle selve su scalini di pietra alti e talvolta sconnessi, ma questa era la vita di montagna, difficile e faticosa e noi non possiamo certo lamentarci, è la nostra generazione che si è indebolita.
Fontanone in pietra datato 1872 |
Case, stalle, fiori e castani sul sentiero |
In circa tre quarti d'ora dal fondo valle si compie un tuffo nel passato, sbucando alla luce del sole di Pianazzola, adagiato ai piedi del cucuzzolo roccioso indicato dalla croce di Dalò, dietro il quale si estendono gli ampi pascoli dell'omonimo monte. I dettagli della nostra escursione a Dalò li trovate nel post al link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2021/05/sui-prati-di-dalo.html.
Il cucuzzolo di Dalò sorveglia Pianazzola |
In fondo la chiesa S. Bernardino da Siena |
Dal borgo invece si gode di una bella vista sul villaggio di Uschione, sul lato opposto della vallata, e a cui ho dedicato un articolo corredato di foto agresti: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2022/11/uschione-splendido-borgo-montano.html. Si scorgono le famose cascate dell'Acquafraggia, magnifiche in ogni stagione e visitate più volte sia a piedi che in biciletta (articoli ai link: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2020/10/sulla-ciclabile-della-valchiavenna.html, http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2014/05/dalle-cascate-dellacquafraggia-alla.html). Sopra di esse spunta il paese Savogno, legato alla vita di Don Luigi Guanella (post: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2021/01/savogno-borgo-antico.html e http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2023/01/savogno-da-canoa.html).
E' possibile proseguire l'escursione seguendo le indicazioni per Crana e Piuro (noto per il magnifico palazzo Vertemate Franchi: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.com/2017/02/il-palazzo-vertemate-franchi-di-piuro.html), oppure scegliere di inerpicarsi sul tracciato ripido verso Dalò, o ancora optare per una delle tante destinazioni ben segnalate dai cartelli.
Area di sosta in stile alpino a Pianazzola, all'inizio del sentiero per Crana |
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